Il Green Deal è una delle iniziative più ambiziose che l’UE abbia mai lanciato e che permetterà di affrontare al meglio, nell’immediato futuro, la sfida ambientale.
Si colloca all’interno di una “strategia globale” che andrà ad interessare molti aspetti della società e a cui lavoreranno diversi attori, tra cui la Commissione, il Parlamento e il Consiglio Europeo per costruire un futuro sostenibile. Il cambiamento climatico e il consumo delle risorse ambientali naturali sono tra i fenomeni più preoccupanti e dall’impatto potenzialmente più negativo per l’economia e la società europea.
Perciò, la tutela dell’ambiente è un tema non più procrastinabile ed è proprio con l’obiettivo di una “neutralità climatica” entro il 2050 che la Commissione von der Leyen, nel contesto della tabella di marcia “Green Deal Europeo” ha dato vita al bando Green Deal.
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Cosa è il Green Deal?
Il bando Green Deal, per dimensioni e struttura, simile quasi ad un sottoprogramma di Horizon 2020, ha l’obiettivo di promuovere la transizione energetica e la neutralità climatica.
Affinché si raggiungano gli ambiziosi obiettivi della nuova strategia green dell’UE è necessario che vengano attuati degli interventi a tutti i livelli della società e dei sistemi economici europei, sia su piani strettamente tecnologico-scientifici che su quelli comportamentali e degli stili di vita dei cittadini. L’idea sottesa all’intero bando è che le innovazioni tecnologiche, da sole, non siano sufficienti per attuare il profondo cambiamento societario richiesto, ma che sia necessaria anche e soprattutto una presa di coscienza e una partecipazione attiva da parte di ciascun cittadino europeo.
Rispetto agli altri bandi che fanno parte del programma Horizon 2020, inoltre, il Green Deal ha un approccio particolarmente “pragmatico” che mira a risultati “chiari e visibili nel breve-medio termine”, per quanto innestati in una prospettiva di lungo termine. Il raggiungimento di questi risultati va ottenuto tramite interventi mirati con azioni visibili e con immediata applicazione, scalabilità e disseminazione.
Le aree tematiche del Green Deal
La grande complessità della struttura del bando suddiviso in 10 grandi aree tematiche, ciascuna delle quali è a sua volta suddivisa in argomenti specifici, è giustificata dalla sua ambiziosità e dalla moltitudine di sfide cui vuole far fronte.
Per avere un quadro completo del bando andremo ad analizzare le principali tematiche affrontate.
Area 1: Sfide cross-settoriali
Quest’area comprende le sfide poste dall’adattamento al cambiamento che attraversano più settori economici; in particolare verranno finanziati progetti che interverranno nella prevenzione e nella lotta agli incendi tramite metodi innovativi, nelle città socialmente innovative e climaticamente neutre e nello sviluppo di strumenti per quelle regioni europee messe particolarmente a repentaglio dal cambiamento climatico.
Area 2: Energia sicura, pulita e conveniente
La decarbonizzazione dell’Unione Europea è uno dei pilastri su cui l’intero Green Deal Europeo si fonda. L’utilizzo e la produzione energetica, infatti, costituisce da sola il 75% delle emissioni di gas serra continentali.
Tuttavia, viene posto l’accento sulla sostenibilità economica di tale decarbonizzazione, che non deve andare a favorire il fenomeno della “povertà energetica”. All’interno di quest’area verranno infatti finanziati progetti riguardanti diversi settori:
- sistemi di produzione di energie rinnovabili terrestri e offshore e loro integrazione nei sistemi energetici
- elettrolizzatori per l’utilizzo industriale dell’idrogeno come fonte d’energia pulita
- progetti in grado di accelerare la transizione green e l’accesso energetico in Africa attraverso dei partenariati
Area 3: Industria per un’economia circolare e pulita
Le industrie europee dal grande fabbisogno energetico (acciaio, cemento e prodotti chimici) hanno un ruolo molto importante per l’economia europea, ma sono anche tra quelle più inquinanti. Procedere alla decarbonizzazione di questi settori è dunque prioritario. In particolare, attraverso un maggiore ricorso al riciclo di materie prime se ne può ridurre l’impatto ambientale oltre ad aumentare l’indipendenza europea in questi settori strategici. I settori che verranno finanziati riguardano i progetti di decarbonizzazione, sviluppo e dimostrazione di soluzioni d’economia circolare.
Area 4: Efficienza energetica del settore edile
Il settore edile e delle ristrutturazioni è tra quelli che richiedono un maggior consumo energetico e di risorse minerali. Vi sono ampi margini di efficientamento, ed è per questo motivo che verranno finanziati i progetti che prevedono metodi di costruzione e ristrutturazione che siano sostenibili e che portino ad una maggiore efficienza energetica degli edifici stessi.
Area 5: Mobilità sostenibile e intelligente
Requisito essenziale affinché gli obiettivi del Green Deal siano raggiunti è che il settore dei trasporti diventi “drasticamente meno inquinante”. Tutte le tipologie di trasporto devono contribuire in tal senso; in particolare, l’obiettivo di quest’area, tramite il finanziamento di appositi progetti, è quello di utilizzare porti e aeroporti come “hub sostenibili” dai quali far partire una sorta di rivoluzione green nei settori dei trasporti via area e via mare.
Area 6: Alimentazione sostenibile
Obiettivo di quest’area è quello di rendere l’Unione Europea il punto di riferimento globale per quanto riguarda la sostenibilità dell’industria alimentare. Al momento però l’obiettivo è tutt’altro che vicino, essendo questo uno dei settori che porta sprechi alimentari insostenibili a causa degli alti livelli di inquinamento di aria, acqua e suolo e della perdita di biodiversità. Di conseguenza, l’UE finanzierà progetti nell’ambito della sperimentazione e dimostrazione di innovazioni sistemiche in senso sostenibile dell’industria alimentare.
Area 7: Biodiversità ed ecosistemi
Verranno finanziati progetti afferenti al tema del ripristino della biodiversità e degli ecosistemi naturali. Un buon funzionamento degli ecosistemi infatti garantisce protezione dai disastri naturali, incluse le malattie, oltre a fornire acqua e aria pulita e terreni più fertili.
Area 8: Ambiente privo di inquinamento e di scarti tossici
Gli scarti delle industrie chimiche e farmaceutiche, oltre che la plastica, rappresentano tra le principali minacce al benessere degli ecosistemi naturali, terrestri e acquatici. Sotto quest’area verranno finanziati progetti che portano soluzioni innovative in grado di proteggere da queste minacce e di suggerire politiche con solide basi scientifiche per contrastare queste forme di inquinamento.
Area 9: Rafforzare le nostre conoscenze a supporto del Green Deal Europeo
Gli ambiziosi obiettivi del Green Deal Europeo saranno irraggiungibili se non ci sarà un supporto adeguato da parte della ricerca scientifica. Per rafforzare le infrastrutture di ricerca e fornirvi nuove risorse ed idee verranno finanziati progetti rientranti nei seguenti settori:
- servizi per le Infrastrutture Europee di Ricerca
- sviluppo di prodotti utili per tutti coloro i quali sono impegnati alla lotta contro i cambiamenti climatici
- strumenti tecnologicamente avanzati (VR, IA, ecc.) per il monitoraggio delle condizioni dell’Oceano
Area 10: Sensibilizzazione
Come già detto, è richiesto il contributo di tutti i cittadini affinché si possa vincere la grande sfida ambientale che l’Europa, e il mondo intero, hanno innanzi. A tal fine, verranno finanziati dei progetti che mirano a:
- dotare i cittadini Europei delle conoscenze necessarie a partecipare e deliberare sui temi del Green Deal
- favorire cambiamenti comportamentali, sociali e culturali positivi per l’ambiente
- favorire educazione e partecipazione attiva dei cittadini alla vita scientifica e all’osservazione degli effetti di inquinamento e cambiamento climatico, tramite anche attività di carattere civico
Chi può partecipare?
I settori delle aree appena presentate differiscono per tipologia di azione, vale a dire per tipo di attività finanziata e per la percentuale dei costi del progetto coperta dal finanziamento stesso.
I finanziamenti erogati sono in ogni caso piuttosto consistenti, con un minimo di 2-3 milioni di euro fino a picchi superiori ai 50 milioni di euro a seconda del settore.
Dato il carattere europeo della sfida, la maggioranza dei fondi disponibili richiedono la partecipazione all’interno di partenariati composti da almeno 3 persone giuridiche provenienti da altrettanti paesi idonei (membri UE o associati a Horizon 2020), tuttavia si permette in alcuni casi la partecipazione di entità legali singole. Non è prevista la partecipazione di persone fisiche.
È già possibile presentare i progetti e ci sarà tempo per farlo fino al 26 gennaio 2021.
Anche se il bando non è rivolto a tutti, è comunque richiesta indirettamente la partecipazione di tutti. Per raggiungere l’obiettivo di un’Europa più sostenibile, infatti, è necessario che tutti facciamo la nostra parte per migliorare sia le nostre condizioni di vita, sia quelle del pianeta.