In un momento di forte crisi economica come quello che stiamo vivendo, l’interesse verso forme di finanziamento a fondo perduto ed agevolato è molto elevato. Periodicamente, ministeri ed enti locali mettono a disposizione delle aziende risorse destinate al loro rafforzamento per agevolarne gli investimenti.
In tema di investimenti in agricoltura si stava aspettando da tempo l’uscita di un bando ad hoc e ISMEA 2021 si rivolge proprio ai giovani che vogliono subentrare in un’attività agricola o che vogliono migliorare la loro attuale attività.
ISMEA 2021: DESTINATARI E INVESTIMENTI AMMISSIBILI
Il bando si rivolge a micro, piccole e medie imprese agricole organizzate sotto forma di ditta individuale o di società, composte da giovani di età compresa tra i 18 e i 41 anni non compiuti, con i seguenti requisiti:
- subentro: imprese agricole costituite da non più di 6 mesi con sede operativa sul territorio nazionale, con azienda cedente attiva da almeno due anni, economicamente e finanziariamente sana; la maggioranza numerica dei soci e delle quote di partecipazione in capo ai giovani, ove non presente al momento della presentazione della domanda, deve sussistere alla data di ammissione alle agevolazioni;
- ampliamento: imprese agricole attive da almeno due anni, con sede operativa sul territorio nazionale, economicamente e finanziariamente sane.
Gli interventi ammissibili possono arrivare fino ad € 1.500.000 e possono essere restituiti in un massimo di 15 anni.
COSA SI INTENDE PER SUBENTRO
Il subentro consiste nella cessione di un’intera azienda agricola da parte di un’impresa cedente nei confronti di un’impresa a totale o prevalente partecipazione giovanile (beneficiaria). La cessione deve implicare il trasferimento della responsabilità civile e fiscale dell’azienda in favore dell’impresa beneficiaria. A seguito del subentro, l’amministrazione dell’azienda deve risultare interamente detenuta, senza alcuna limitazione, dai soggetti dell’impresa beneficiaria. L’impresa cedente non può, direttamente o indirettamente, detenere partecipazioni dell’impresa beneficiaria o esercitare sulla stessa poteri di amministrazione o direzione.
COSA SI INTENDE PER AMPLIAMENTO
Per ampliamento si intende un intervento di miglioramento, ammodernamento o consolidamento della realtà aziendale esistente, così come si presenta al momento della presentazione della domanda di concessione delle agevolazioni. Le imprese richiedenti devono aver già avviato l’attività di impresa da almeno due anni al momento della presentazione della domanda e devono essere imprese che già svolgono un’attività agricola e risultano già inserite in un contesto di mercato. Tali agevolazioni non sono destinate ad aziende in fase di avviamento.
COSA FINANZIA E COSA NON FINANZIA ISMEA?
Progetti di sviluppo o consolidamento nei settori della produzione agricola, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e della diversificazione del reddito agricolo, in particolare:
- le spese per lo studio di fattibilità sono ammissibili nella misura del 2% del valore complessivo dell'investimento da realizzare; inoltre, la somma delle spese relative allo studio di fattibilità e ai servizi di progettazione sono ammissibili complessivamente entro il limite del 12% dell'investimento da realizzare;
- le spese relative alle opere agronomiche sono ammissibili per i soli progetti nel settore della produzione agricola primaria;
- le spese relative alle opere edilizie e gli oneri per il rilascio della concessione;
- per le spese di investimento relative al settore della produzione agricola primaria, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli, l'acquisto di terreni è ammissibile solo in misura non superiore al 10% dei costi ammissibili totali dell'intervento da realizzare;
- la potenzialità dei nuovi impianti di trasformazione non deve essere superiore al 100% della capacità produttiva, stimata a regime, dell'azienda agricola oggetto dell'intervento.
Per le regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia è previsto un mix tra finanziamento a fondo perduto fino al 35% delle spese e finanziamento a tasso agevolato pari al restante 65%. Per tutte le altre regioni, invece, si prevede il solo mutuo a tasso a zero per un importo non superiore al 75% delle spese ammissibili.
Infine, ecco le spese che non sono ammissibili a finanziamento: i diritti di produzione, animali e piante annuali, lavori di drenaggio, impianti per la produzione di biocarburanti e per la produzione di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili, investimenti di sostituzione di beni preesistenti, lavori in economia, impianti e macchinari usati, capitale circolante.