Sviluppare una nuova cultura imprenditoriale legata all’economia digitale è l’obiettivo dell’incentivo dedicato alle startup innovative Smart&Start Italia, istituito con decreto 24 settembre 2014.
L’incentivo promuove, su tutto il territorio nazionale, la nuova imprenditorialità, il trasferimento tecnologico e valorizza la ricerca sia pubblica che privata.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) inoltre, con decreto interministeriale 24 novembre 2021, destina 100 milioni di euro esclusivamente alla “Creazione di imprese femminili”.
Lo sportello è già aperto e la domanda può essere presentata solo online tramite la piattaforma web messa a disposizione dall’ente gestore Invitalia che valuta, entro 60 giorni, i business plan, concede i finanziamenti e monitora la realizzazione dei progetti.
Non ci sono scadenze né graduatorie. Invitalia valuta le domande in base all’ordine di arrivo, fino ad esaurimento dei fondi.
Indice dei contenuti
Cos’è Smart&Start Italia
Smart&Start Italia è un incentivo che sostiene la nascita e la crescita delle startup innovative ad alto contenuto tecnologico in tutte le regioni d’Italia.
A chi si rivolge
La misura si rivolge alle startup innovative costituite da non più di 60 mesi e iscritte alla sezione speciale del registro delle imprese. Nella fattispecie, possono chiedere un finanziamento:
- le startup innovative di piccola dimensione, costituite da non più di 60 mesi;
- i team di persone fisiche che vogliono costituire una startup innovativa in Italia, anche se residenti all’estero, o i cittadini stranieri in possesso dello “startup Visa ”;
- le imprese straniere che si impegnano a istituire almeno una sede sul territorio italiano.
I requisiti che qualificano un’impresa come “innovativa” sono indicati all’art. 25 del D. L. 179/2012. Per approfondimenti sui requisiti consultare il sito startup.registroimprese.it.
Cosa finanzia
Smart&Start Italia finanzia progetti compresi tra 100 mila e 1,5 milioni di euro per l’acquisto di beni d’investimento, servizi, spese del personale e costi di funzionamento aziendale.
Il progetto imprenditoriale deve possedere almeno una delle seguenti caratteristiche:
- avere un significativo contenuto tecnologico e innovativo;
- essere orientato allo sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale, dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’internet of things (IoT);
- essere finalizzato alla valorizzazione economica dei risultati della ricerca pubblica e privata.
Spese ammissibili
Le spese del piano d’impresa devono essere sostenute nei 24 mesi successivi alla firma del contratto. Tra queste rientrano:
- impianti, macchinari e attrezzature nuove di fabbrica;
- componenti hardware e software;
- brevetti, marchi e licenze;
- certificazioni, know-how e conoscenze tecniche direttamente correlate alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
- licenze e diritti relativi all’utilizzo di titoli della proprietà industriale;
- licenze relative all’utilizzo di software;
- progettazione, sviluppo, personalizzazione, collaudo di soluzioni architetturali informatiche e di impianti tecnologici produttivi;
- consulenze specialistiche tecnologiche;
- costi salariali relativi al personale dipendente, nonché costi relativi a collaboratori;
- servizi d’incubazione e di accelerazione d’impresa;
- investimenti in marketing e web marketing.
Costi di funzionamento aziendale
- materie prime;
- servizi necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa;
- hosting e housing;
- godimento beni di terzi.
Come funziona Smart&Start Italia
L’incentivo eroga finanziamenti a tasso 0, senza alcuna garanzia, a copertura dell’80% delle spese ammissibili. Questa percentuale può salire fino al 90% se la startup è costituita interamente da donne e/o da giovani sotto i 36 anni, oppure se tra i soci è presente un esperto col titolo di dottore di ricerca italiano (o equivalente) che lavora all’estero e vuole rientrare in Italia.
Le startup con sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia possono godere di un contributo a fondo perduto pari al 30% del mutuo e restituire così solo il 70% del finanziamento ricevuto.
Il “Decreto Rilancio” del 20 maggio 2020 estende il contributo a fondo perduto (il 30% del finanziamento concesso) anche alle startup innovative localizzate nel Cratere sismico del Centro Italia.
Il finanziamento va restituito in 10 anni a partire dal 12° mese successivo all’ultima quota di finanziamento ricevuto.
Le premialità
È previsto un punteggio aggiuntivo in fase di valutazione per quelle attività che:
- attivino collaborazioni con incubatori, acceleratori d’impresa, compresi gli innovation hub e gli organismi di ricerca;
- operino al Centro-Nord e realizzano piani d’impresa al Sud;
- dispongano di un accordo d’investimento con un investitore qualificato;
- dispongano del rating di legalità.
Le startup costituite da meno di 1 anno possono inoltre contare su servizi di tutoring tecnico-gestionale nella fase di avvio (pianificazione finanziaria, marketing, organizzazione, ecc.).
Come presentare la domanda
Per richiedere le agevolazioni è necessario:
- essere in possesso di un’identità digitale (SPID, CNS, CIE) per accedere alla piattaforma d’Invitalia;
- accedere all’area riservata per compilare direttamente online la domanda, caricare il business plan e gli allegati.
Occorrono anche una firma digitale e un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC):
- per le per le società già costituite la domanda va presentata dal rappresentante legale della società che la deve firmare digitalmente;
- per le società non costituite la domanda va presentata dalla persona fisica referente del progetto che la deve firmare digitalmente. Il referente dovrà essere uno dei futuri soci della società.
A conclusione della procedura d’invio della domanda, verrà assegnato un protocollo elettronico.
La valutazione della domanda prevede una verifica formale e una valutazione di merito, compreso il colloquio con gli esperti di Invitalia, e si conclude in 60 giorni, salvo eventuali richieste di integrazione dei documenti.
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