decreto Coesione

Decreto Coesione e Investire al Sud (Resto al Sud 2.0)

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Martedì 30 aprile 2024 il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto-legge “Coesione”, volto a realizzare la riforma della politica di coesione europea, già prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

Il decreto Coesione mira ad accelerare e rafforzare gli interventi della politica di coesione 2021-2027, ridurre i divari territoriali e offrire supporto alle imprese che intendano investire nella transizione digitale e green.

I programmi d’investimento interessati sono finanziati da 42 miliardi di euro, provenienti da risorse europee, e da 32 miliardi di euro, provenienti da risorse nazionali e riguardanti il solo periodo di programmazione 2021-2027; dunque, 74 miliardi di euro in totale da destinare a investimenti per ridurre i divari territoriali.

Il decreto Coesione, inoltre, mira ad assicurare il coordinamento degli interventi d’attuare sia a livello nazionale che regionale, promuovendo quindi la complementarietà e la sinergia tra la politica di coesione europea e il PNNR.

Indice dei contenuti

Cos’è il decreto Coesione: gli interventi previsti

La prima parte del decreto Coesione, coerentemente con gli interventi previsti dalla Commissione Europea, individua la necessità di rafforzare il livello di efficacia e impatto su alcuni settori strategici:

Si prevede, pertanto, l’attuazione degli obiettivi del regolamento STEP tramite lo sviluppo delle cosiddette “tecnologie critiche”: semiconduttori avanzati, intelligenza artificiale (IA), tecnologie quantistiche e biotecnologie.

I settori summenzionati rientrano tra le “condizioni abilitanti” per l’ottenimento dei finanziamenti a fondo perduto, specie per quelli riguardanti le risorse idriche, i rifiuti e i trasporti.

1. Il rafforzamento della capacità amministrativa nel Mezzogiorno

Il decreto Coesione prevede il rafforzamento della capacità amministrativa nel Mezzogiorno. Si attuerà, infatti, un “meccanismo incentivante” per il conseguimento degli obiettivi: le amministrazioni regionali che rispetteranno i tempi previsti per l’attuazione dei progetti potranno usufruire di un ulteriore sostegno da parte del Governo, che andrà a sommarsi ai programmi europei.

In casi d’inerzia o inadempimento, invece, i soggetti responsabili potranno ricorrere a “poteri sostitutivi”. Inoltre, il decreto Coesione introduce le seguenti misure per lo sviluppo e la coesione territoriale:

decreto Coesione

2. Il rafforzamento dell’occupazione

Il decreto Coesione interviene anche con misure di rafforzamento dell’occupazione in favore delle categorie di lavoratori più svantaggiate e in genere nel Mezzogiorno. Tra queste citiamo:

Bonus giovani

Il bonus giovani consiste nell’esonero del 100% dai contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro – nel limite massimo di 500 euro mensili – per 2 anni, per l’assunzione di giovani con età inferiore a 35 anni, donne e, nelle regioni della ZES unica del Mezzogiorno, disoccupati over 35 da almeno 24 mesi.

Bonus donne

Il bonus donne prevede l’esonero del 100% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro per un massimo di 24 mesi – nel limite massimo di 650 euro su base mensile – per ciascuna lavoratrice assunta a tempo indeterminato. Il bonus si applica alle donne di qualsiasi età, con un trattamento di maggior favore per le donne residenti nel Mezzogiorno.

Bonus ZES

Il bonus ZES sostiene lo sviluppo occupazionale nella ZES unica del Mezzogiorno attraverso uno sgravio contributivo del 100% per un periodo di massimo 24 mesi nel limite di 650 euro per ciascun lavoratore assunto in aziende fino a 15 dipendenti.

3. Investimenti in istruzione, università e ricerca

Si introducono misure specifiche in materia di istruzione, università e ricerca, con il rinnovo fino al 15 giugno degli incarichi dei 6.147 collaboratori scolastici assunti a tempo determinato a supporto dei progetti del PNRR e di Agenda Sud, attraverso uno stanziamento aggiuntivo di 18,5 milioni di euro e l’accelerazione dell’impiego delle risorse, pari a 450 milioni di euro, del programma nazionale “Scuola e competenze 2021-2027”, destinato al potenziamento delle infrastrutture sportive, dei laboratori tecnici e degli arredi negli asili.

4. Investimenti a favore della rigenerazione urbana, della cultura e della sicurezza

Il decreto Coesione prevede anche investimenti a favore:

Resto al Sud 2.0 o Investire al Sud

A decorrere dall’entrata in vigore del decreto Coesione, per promuovere la costituzione di nuove imprese localizzate nei territori del Sud Italia, è istituita una specifica misura denominata Investire al Sud, nota anche come Resto al Sud 2.0.

Destinatari

Sono ammesse al finanziamento le iniziative economiche finalizzate all’avvio di attività imprenditoriali e libero-professionali, sia in forma individuale che collettiva, comprese quella che prevedano l’iscrizione ad ordini o collegi professionali.

Sono destinatari dell’intervento:

Progetti ammissibili

Sono ammissibili al finanziamento i seguenti progetti:

Tipologia di agevolazione

Gli incentivi sono fruibili, in conformità con le disposizioni al Regolamento (UE) 2023/2831 sugli aiuti de minimis, in via alternativa e comprendono:

Se le iniziative finanziate coinvolgono disoccupati iscritti al programma GOL beneficiari di ammortizzatori sociali, inclusa la Naspi, o beneficiari del Supporto formazione lavoro, tali soggetti possono cumulare i trattamenti in godimento ed ottenerne l’erogazione in unica soluzione al fine di utilizzarli come capitale d’avvio da conferire nelle iniziative finanziate.

Enti gestori

Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali si avvale, quali soggetti gestori, delle società:

La funzione di coordinamento dell’attività formativa è affidata all’Ente Nazionale Microcredito, mentre la funzione di tutoraggio è affidata ad Invitalia Spa, unitamente all’attività di selezione delle domande, istruttoria, concessione ed erogazione degli incentivi.

Le regioni erogano i servizi d’informazione, orientamento, consulenza e supporto ai destinatari delle misure attraverso i centri per l’impiego e gli sportelli d’informazione e assistenza all’autoimpiego previsti dai livelli essenziali delle prestazioni.

Le risorse necessarie alla promozione e gestione territoriale della presente misura sono erogate su base regionale, in ragione dei criteri e dei parametri definiti nel programma nazionale Giovani, donne e lavoro e nel programma GOL del PNRR.

Le regioni possono concorrere a cofinanziare le misure secondo le modalità definite con il decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR.

Per il coordinamento delle informazioni necessarie alla gestione delle misure il Ministero del lavoro e delle politiche sociali implementa il SIISL al fine di consentirne l’interoperabilità con le piattaforme regionali nonché dei soggetti gestori che concorrono all’attuazione della misura.

Ulteriori aggiornamenti verranno pubblicati in seguito.

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